venerdì 30 ottobre 2009

Biscotti, anzi cialde frutta secca e cannella


La ricetta titolava " biscotti" io li ho ribattezzati cialde e secondo me gli sta alla perfezione. Perchè, in fondo in fondo l'impasto ( proporzioni a parte) somiglia molto a quello delle lingue di gatto e una volta finito sono golosi mangiati così, ma secondo me si prestano bene anche come coppette, magari per una mousse al cioccolato o vista la stagione ai marroni.

La ricetta proviene dal " Libro d'oro dei Biscotti" e prevedeva solo nocciole, io non ne avevo tutta la quantità e così ho aggiunto anche delle mandorle. La cannella con la vaniglia, devo dire si sposano alla perfezione e regalano a queste cialde un sapore ed un profumo particolare, ma non invadente. Dulcis in fundo sono facili da preparare e prevedendo l'uso di soli albumi, sono anche un modo goloso per riciclare questa parte di uovo!



Ingredienti:
3 albumi
140 gr di zucchero
30 gr di burro
120 gr fra nocciole e mandorle ( o altra frutta secca a scelta)
3 cucchiai di farina bianca
1 cucchiaio di maizena
1 cucchiaino di essenza di vaniglia
1 cucchiaino di cannella
sale

Preparazione:
Tritate grossolanamente la frutta secca e mescolatela con lo zucchero, le farine, un pizzico di sale, il burro fuso, la vaniglia e la cannella. Aggiungete anche gli albumi leggermente sbattuti e poi riponete in frigo per 30 minuti.
Nel frattempo ricoprite con carta forno due teglie e portate il forno a 200°. Riprendete il composto e versate mezzo cucchiaio di impasto ( non di più, sembra poco, ma invece vi assicuro che è la giusta quantità) mantenendo una distanza di circa 5 cm. Cuocete per 5-7 minuti o comunque fin quando saranno belli dorati, poi lasciateli raffreddare su una griglia.

Per le coppette, una volta sfornati metteteli su una ciotolina rovesciata e lasciateli freddare così.

Note: fateli cuocere bene, altrimenti rimangono moscetti, con la prima infornata sono stata troppo veloce nel toglierl per paura che si bruciassero ed invece non sono diventati croccanti, ho rimediato passandoli al micronde.

Volevo chiedervi un consiglio: ogni volta che faccio questi tipi di impasto il giorno dopo non sono più croccanti, succede anche a voi, o sbaglio qualcosa?

mercoledì 28 ottobre 2009

Caserecce cavolfiore e tonno


Avete presente quelle giornate che vai a lavoro e piove esci e scroscia, di quelle piogge torrenziali che anche se hai ombrello, scafandro e galosce ti inzuppi ugualmente?
Se poi ti capita che l'ombrello si incastra nello sportello della macchina, si rovescia e ti riempe d'acqua ecco allora avete presente il mio venerdi scorso.
Una volta entrata in macchina, tra l'altro era anche freddo, mi sono ricordata che c'era da andare a fare la spesa, ma arrivata alla coop vedo le casse stracolme ( ma che si sono riversati tutti a fare la spesacon questo tempo???) niente da fare, anche la fila alla coop con nuova ondata di acqua e freddo proprio no piuttosto digiuno! Tanto lo so che poi a casa c'è sempre qualcosa e così è stato, ho aperto il frigo e ho trovatto una palletta di cavolfiore che doveva servire per un insalata cruda con i carciofi, ma ormai non era il caso, si erano rinseccoliti un pò troppo, così ho deciso di utilizzarla per la pasta e visto che doveva essere un pasto completa ho deciso di metterci anche il tonno. Non li avevo mai assaggiati insieme, ma mi sono piaciuti molto. Così ho deciso di riproporvela, una pasta buona, last minute e caloricamente parlando corretta!

Ingredienti x 2 persone:
caserecce 200 gr
1 cavolfiore piccolo
1 scatoletta di tonno piccola ( io uso quello al naturale, ma va bene anche quello sott'olio)
1 peperoncino
aglio
parmigiano
olio evo
sale e pepe

Preparazione: pulite il cavolfiore e sbollentatelo per qualche minuto in acqua bollente salata, poi scolatelo e passatelo in padella dove avrete fatto saltare una specciola d'aglio ed il peperoncino con un filo di olio, aggiustate di sale ( se necessario) e fatelo insaporire a fuoco lento, nel frattempo mettete a bollire l'acqua per la pasta ( volendo potete utilizzare anche quella dove avete cotto il cavolfiore) e cuocetela.
Una volta cotta al dente scolatela, e conditela con il cavolfiore, il tonno scolato (non passatelo in padella, il tonno non deve cuocere) una macinata di pepe fresco ed un'abbondante grattugiata di parmigiano. Buon appetito!


lunedì 26 ottobre 2009

Pan co' Santi

[ edit 27-10-09: questo blog si unisce e sostiene i blog di Adriano e Lydia contro i plagi sempre più frequenti. Vorrei ricordare a chi copia indebitamente che chiedere non costa nulla ed un foodblogger è sempre lieto di concedere la PROPRIA ricetta, basta citarne la fonte!!]

Stare insieme con una persona da vent'anni, dico vent'anni e quando pensi di conoscerlo come le tue tasche, scoprire che a lui l'uvetta piace!! Terribbbile!!!!
L'altro giorno serafico mi guarda e dice " ma la ciaccia dei morti me la fai che mi piace tanto?" " ma c'è l'uvetta" ribadisco io " ma a me piace" dice lui " "e da quando?"" da sempre!" , "come sarebbe da sempre???, ma allora in questi anni perchè non si è mai mangiato un dolce con l'uvetta? " forse perchè A TE non piace".

Touché!!

Sono corsa subito ai ripari, a cercare immediatamente una ricetta di questo " pane"di tradizione toscana che dalle mie parti si usa fare in questo periodo dell'anno e che oltre al nome " pan co' santi" viene anche chiamato pane de' morti o ciaccia dei morti (inerente ovviamente solo al periodo di produzione!).
Ho trovato molte ricette, alcune con molti tipi di frutta secca, vino e savoiardi, maggiormente preparate nel grossetano, da noi la ricetta è più semplice, alla fine ho optato per questa arrivata via mail dalla mia cara amica AnnaPaola ( senese doc, alla quale avevo chiesto numi!) , dovrebbe essere della chef Paola Lazzari.
Gli ingredienti sono gli stessi, il procedimento diverso perchè nella fretta ho letto tutto in un secondo, ho comprato ciò che mancava e sono andata a memoria nella preparazione e così solo alla fine trascrivendo la ricetta mi sono accorta di aver fatto in tutt'altro modo.
Il risultato mi è sembrato ottimo, è venuto soffice e profumato, quindi, siccome è anche un tantino meno faraginoso nella preparazione vi segno il mio metodo.

Ingredienti:
300 gr di farina 00
300 gr di farina manitoba
1 bustina di lievital oppure 20 gr di lievito di birra in panetto
150 gr di noci pulite
100 gr di uvetta
1 cucchiaio scarso di anice ( su questo io e Anna abbiamo qualche dubbio, a Siena dice lei che non ce lo mettono, secondo me non ci sta male e poi per la quantità non è che si senta molto!)
1 cucchiaino di miele
1 cucchiaino di sale
5 cucchiai di olio evo
30 gr di strutto
5 cucchiai di zucchero
3 pizzichi di pepe nero macinato fresco (non temete e osate!!)
1 tuorlo d'uovo per spennellare

Preparazione:

Alla fine l'ho assaggiato anche io e stavolta a differenza di tutte le altre volte in cui scrupolosamente tolgo l'uvetta, l'ho mangiata e non è stato poi così terribile, sarà che prevale il croccante delle noci, certo la tentazione di sostituirla con il cioccolato mi è balenata per la testa, ma in un dolce di tradizione non si può, altrimenti sarebbe un'altra ricetta....magari da provare un'altra volta.....;-)

giovedì 22 ottobre 2009

Oggi gnocchi!!!


Qualche tempo fa mi è arrivata una mail di una " seguace" del mio blog, Sandra ( di appena 16 anni), che mi chiedeva se potevo postare la ricetta degli gnocchi, perchè con le mie ricette è rimasta sempre soddisfatta ed ora si voleva cimentare in questo piatto per il suo papà, ma aveva paura di sbagliare. Sono stata molto felice ed onorata di questa richiesta, e così mi sono adoperata per cercare di fare un post il più chiaro e semplice possibile.


E a voi piacciono gli gnocchi? Io conosco solo una persona che non li mangia perchè gli si attaccano al palato!?! Mahhh!!
Comunque se gli gnocchi vi piacciono, ma non avete tempo, provate la versione alla ricotta... 

ingredienti per 3 buone forchette:
1 kg di patate a pasta bianca
un uovo tolto dal frigo un'ora prima
sale
250 gr di farina + quella per spolverare la spianatoia


Preparazione: cuocere le patate con la buccia in acqua salata per circa 25-30 minuti, farle sobbollire molto lentamente in strato unico ( non sovrapposte), altrimenti si spaccano assorbendo molta acqua. Poi scolarle, sbucciarle e mano mano coprirle con un canovaccio per evitare che si freddino ( importantissimo per la riuscita di un buon gnocco) , poi passarle nello schiacciapate ( evitate di usare il passaverdura perchè le rende più collose) facendole cadere sulla spianatoia. A questo punto aggiungere velocemente ( prima che il composto si raffreddi) l'uovo, un pizzico di sale e la farina passandola al setaccio. Impastare a piene mani ( mai usare mixer ecc, altrimenti il composto rischia di diventare colloso) fino ad avere una pasta compatta e soffice, formare un grosso polpettone e tagliarlo a metà, la pasta dovrà essere leggermente porosa ( vedi foto sotto). A questo punto dividetela in 6 porzioni, e poi fate rotolare cascun cilindretto sulla spianatoia infarinata formando dei cilindri di circa un cm e mezzo di diametro, mettete i rotolini uno accanto all'altro e poi tagliateli con una spatola a tocchetti lunghi circa un cm e mezzo. Potete cuocere gli gnocchi già così, altrimenti con una forchetta, con la caccavella rigagnocchi o con il retro di una grattugia rigateli, in questo modo dovrebbero raccogliere meglio il sugo ( io non lo faccio).


Cuocerli in abbondante acqua salata, appena vengono a galla scolarli e condirli, quindi pochi secondi di cottura!



Note:
  • le patate migliori sono quelle a pasta bianca varietà " kuroda" o " desirée", perchè contengono poca acqua e assorbono quindi poca farina, in questo modo si avranno gnocchi morbidi e non gommosi.

  • se piace, nell'impasto può essere aggiunto un pò di parmigiano o pecorino grattugiati, sarano più saporiti.

  • poichè lo gnocco tende a seccarsi va cotto appena preparato, però c'è un trucco per avvantaggiarsi se magari abbiamo ospiti oppure se non abbiamo la possibilità di preparali all'ultimo minuto, me lo ha insegnato mia zia Franca, (l'autrice della ciambella buona) appena pronti cuocerli, poi scolateli e conditeli con un pò di olio di oliva. Al momento di servirli rituffateli in acqua bollente, scolateli e conditeli a piacere, con sugo, salsa di pomodoro, pesto, gorgonola e noci o come più vi piace! Potete utilizzare questo metodo anche se li avete fatti troppi, in questo modo, una volta conditi con l'olio potete metterli in frigo e consumarli dopo 2-3 gg, rituffandoli in acqua bollente, avrete gnocchi come appena fatti!!

  • gli gnocchi si possono anche congelare, appena fatti metterli su un vassoietto di carta, passarli nel freezer per una mezz'ora, giusto il tempo che si induriscano e poi metterli nelle buste da congelatore. Quando si decide di utilizzarli cuocerli direttamente senza scongelarli altrimenti fanno la pappa!
Spero di essere stata chiara e di aver risposto a tutte le tue domande cara Sandra, e mi raccomando poi fammi sapere il risultato!

venerdì 16 ottobre 2009

Goduria alla nutella


Già il nome dovrebbe bastare, l'assaggio poi sarà decisivo per convincervi che diventerà uno dei vostri dolci preferiti! Non aggiungo altro...anzi si, 625 calorie a porzione...tante...ma godute una per una ;-))

Ingredienti:
250 gr di nocciole
90 gr di zucchero
2 tuorli
3 albumi
un cucchiaio di fecola di patate
un pizzico di lievito
300 gr di nutella ( dose approssimativa, dipende da quato siete golosi..)
zucchero a velo
sale

Preparazione: accendete il forno a 160°, fate tostare le nocciole in un padellino antiaderente girandole sempre per un paio di minuti, poi riunite nel mixer 200 gr di nocciole con la metà dello zucchero e frullatele fino ad ottenere una polvere finissima. Versate la farina di nocciole in una terrina ed unite lo zucchero rimasto, i tuorli, la fecola ed il pizzico di lievito. A parte montate gli albumi con un pizzico di sale, poi incorporateli al composto mescolando dal basso verso l'alto per non farli smonatare.
Versate tutti in uno stampo a cerniera ( imburrato ed infarinato, oppure rivestito con carta forno) da 18 cm. Cuocete il dolce in forno per circa 30 minuti 8 prova stecchino) poi sfornatelo e fatelo raffreddare, a questo punto spalmare con un generoso strato di nutella, guarnire con i 50 gr di nocciole rimaste, tagliate grossolanamente, spolverizzate di zucchero a velo e servire.

Note: normalmente uso uno stampo un pò più grande di quello indicato nella ricetta, quindi a me viene un dolce basso, in caso usaste uno stampo più piccolo ottenendo una torta più alta, la ricette prevede di tagliarla e farcirla sempre con nutella, ovviamente sempre mantenendo anche l'altro strato di nutella!!


lunedì 12 ottobre 2009

Sorbetto uva fragola e porto

[ edit 13-10-09 certo ragazzi che ho trovato proprio il tempo adatto per postare un sorbetto, dopo mesi di caldo, un autunno sopra la media, io vado a beccare la giornata più fredda! Un tempismo perfetto!!]

Ormai dopo questo post avrete capito che l'uva fragola mi piace e quindi quando ho visto questa ricetta sul blog "il Cucchiaio d'oro" ho deciso subito di rifarla ed eccola qua, non ho cambiato una virgola, è una ricetta semplice, ma buonissima, grazie Donatella, ricetta fantastica!

Perfetto da servire a fine pasto, il porto dà una nota profumata che va ad arricchire ed esaltare il sapore dell'uva fragola, ma senza prevaricarne il gusto.

Ingredienti
300 gr di chicchi di uva fragola matura già pulita e lavata
85 gr di zucchero
25 gr di porto

Preparazione:
Frullate l'uva fragola con lo zucchero fino ad ottenere una crema piuttosto liscia, passate al setaccio cercando di eliminare eventuali semini tritati, a questo punto unite il porto, mescolate bene e versate nella gelatiera. In mancanza della gelatiera si può mettere direttamente in freezer e aspettare 6 ore prima di servirlo ( Donatella ha fatto così).

Questa foto è mossa, l'ho postata però perchè rende bene la cremosità del sorbetto!

venerdì 9 ottobre 2009

Tartellette fondenti ai fichi e cioccolato bianco


Quando ad agosto ho ceduto ed ho ricomprato l'ennesimo numero di Sale & Pepe ( non perchè non mi piaccia più, ma perchè ormai la casa è invasa di libri e riviste) due dolci in particolare mi hanno colpito, la crostata in copertina postata qualche settimana fa da Gambetto e questo dolce.
Amo particolarmente la frutta con il cioccolato e così non ho saputo resistere.
Ma il risultato non è stato quello sperato, mi spiego, il dolce è buono, ma per me decisamente troppo dolce e burroso, certo dovevo aspettarmelo, fichi, cioccolto nero, bianco e panna...ma secondo mi si può migliorare, una modifica l'ho fatta in extremis, la prossima volta diminuirò il burro della pasta frolla e credo che così sarà perfetta, ovviamente per me. Se al contrario amate il dolce, siete amanti sfegatati delle confetture, allora lasciatelo così come è!

Ingredienti per 8 persone:
200 di farina
50 gr di cacao amaro
200 gr di burro ( la prossima volta proverò con 50 gr di meno)
100 gr di zucchero a velo ( io ho usato quello semolato e forse anche questo ha influito sul troppo dolce!)
la punta di un cucchiaino di lievito chimico ( lo metto sempre nella frolla, gli conferisce quel minimo di sofficità evitando l'effetto tavoletta, la ricetta non lo prevede)
2 tuorli codice 0 oppure 1
400 gr di fichi
200 gr di cioccolato bianco
2 dl di panna

Preparazione: ( ho utilizzato il ken con il gancio K) preparate la frolla impastando velocemente il cacao, la farina, il lievito , il burro ( freddo) tagliato a pezzettini e lo zucchero fino ad ottenere un composto sbriciolato. A questo punto compattatelo con le mani ( possibilmente fredde). Avvolgete la palla nella pellicola e fatela riposare per 30' in frigorifero. Trascorso il tempo rivestite gli stampini ( precedentemente imburrati ed infarinati, con la pasta, punzecchiateli con i rebbi della forchetta e cuoceteli per circa 20 minuti in forno preriscaldato a 180° ( la ricetta prevedeva di cuocerli già farciti con i fichi dall'inizio, io li ho aggiunti gli ultimi 5 minuti per evitare che si sfacessero del tutto). I fichi vanno lavati e tagliati a fette con la buccia. Una volta cotti sfornateli e fateli raffreddare completamente.
A questo punto la ricetta prevederebbe di far fondere il cioccolato bianco con la panna, poi far raffreddare il composto, montarlo e spalmarlo sulle tartellette, io ho provato su una, ma il tutto è decisamente nauseante da quanto è dolce ( forse può dipendere anche dai fichi, i miei erano molto dolci).
Non volendo cmq buttare il composto appena preparato, l'ho messo in freezer ed una volta quasi raffermo ( il tempo è tiranno e gli ospiti incombevano) l'ho grattato e a questo punto l'ho sparso qua e là sulle tartellette e così il connubio mi è piaciuto!! Certo, dalla foto si vede che grattato da mezzo rappreso per l'occhio non è il massimo però, con un pò di tempo in più sarebbero venuti fuori dei bei riccioli!! Volendo cmq la mousse si può saltare ed utilizzare direttamente una tavoletta di cioccolato bianco da grattare!

[ Edit: oppure si potrebbero ricamare le tartellette con un cono di carta forno dal quale far scendere a filo il cioccolato e la panna appena sciolti a bagnomaria, che ne dite, può essere una valida alternativa? ]
Con queste tartellette partecipo molto volentieri alla bella raccolta " Non solo prosciutto e fichi" di Manu&Silvia, di cui fino ad oggi non mi ero accorta, pur visitando spesso il loro blog ( chiedo venia :-)).

martedì 6 ottobre 2009

Tagliatelle con pesto e pachino


Allora potrebbe sembrare la scoperta dell'acqua calda, ma io il pesto lo avevo mangiato sempre da solo, quando però mia suocera mi ha parlato con tanto entusiasmo di questa pasta ho deciso di provare ed effettivamente è semplicemente buonissima. Anche Leo, mentre tagliavo i pomodorini era un pò scettico, ma poi ha chiesto il tris, dopo un abbondante bis e alla fine mi ha detto " quando la rifai??".

Ingredienti ( non ho dosi, sono andata ad occhio):
tagliatelle
pesto fresco
pomodorini pachino
pinoli interi ( oltre a quelli che servono per il pesto)
parmigiano
sale
olio evo

Preparazione: tagliare i pomodorini, salarli e metterli a scolare, nel frattempo fare il pesto con abbondante basilico, aglio, pinoli, olio evo, sale e a seconda dell quantità 1-2 tappini ( quelli delle bottiglie di acqua) di acqua fredda frizzante ( serve ad amalgamare meglio, trucco da chef). Cuocere le tagliatelle al dente, scolarle, ma non troppo e condirle immediatamente con il pesto, i pomodorini tagliati precedentemente, una manciata di pinoli interi, abbondante parmigiano, amalgamare e servire subito!
Buon appetito!


domenica 4 ottobre 2009

Schiacciata con uva fragola e noci

Innanzitutto buona domenica!!!
Lo so ormai si è vista e rivista, ma io da quando l'ho adocchiata la prima volta dalla cara Aurelia, non sono più riuscita a levarmela dalla testa tant'è che ho fatto un a "capa tanta" alla Stefy fino a quando non me l'ha trovata...E si che è stata un'impresa, fra quando l'aveva finita, i giorni che non ce l'aveva e quando non potevo io, ma insomma ce l'abbiamo fatta e tutta contenta sono tornata a casa con i miei bei grappoli profumatissimi. E siccome mi piace tanto sgranocchiare un gheriglio di noce e un acino di questa uva, mi son detta perchè non unirli?
E così ho fatto, a me (e non solo) il risultato è piaciuto moltissimo, la pasta è brioschosa e l'uva, le noci e la crosticina dello zucchero fanno il resto...

Sostanzialmente per gli ingredienti ho seguito la ricetta di Aurelia, ho cambiato solo il tipo di uva diminuendone un pò la quantità, aggiunto le noci e diminuito lo zucchero per via dell'uva più dolce. Per la preparazione ho seguito il metodo che ormai uso per tutti i lievitati.

Ingredienti per l'impasto:

400 g di farina 0
20 g di lievito di birra
270 gr di acqua circa
80 g di zucchero
olio d'oliva
sale

per il ripieno:
700gr di uva fragola
gherigli di noce per il ripieno ( circa 15 noci)
zucchero per spoverizzare

Preparazione: impastare la farina con l'acqua, il lievito ( sciolto in poca acqua tiepida) , lo zucchero, un pizzico di sale e l'olio per una decina di minuti fino ad ottenere un impasto liscio ed elastico.
Formare una palla, inciderla e metterla a lievitare per un paio d'ore.
A questo punto riprendete l'impasto ( se appiccica ungetevi pure le mani e lavoratelo così) sgonfiatelo leggermente appiatitelo e e piegatelo in tre, girate di 90° e ripetete le pieghe, coprite a campana e lasciate lievitare altri 20 minuti.
Trascorso il tempo prendete 2/3 dell'impasto e stendetelo su uno stampo precedentemente unto con poco olio, formate dei bordi alti, riempite con la maggior parte degli acini d'uva interi, i gherigli di noce spezzettati molto grossolanamente, spolverizzate con lo zucchero e con un filo d'olio.
Ricoprite con l'altra parte di pasta, pizzicando bene bene i bordi in modo da siglillare le due parti di pasta.
Affondate la restante uva nella parte superiore della schiacciata, completate con abbondane zucchero e un altro giro di olio.
A questo punto accendete il forno a 180°, i minuti che il forno impiegherà per raggiungere la temperatura serviranno alla schiacciata per lievitare ultriormente. Una volta caldo infornate fino a doratura circa 40-50 minuti a seconda del forno.

E adesso un grazie ad Aurelia, che utlimamente è un pò latitante ( tutto bene??) !! Con lei ci conosciamo solo tramite blog, a volte qualche mail, ma da subito ho percepito una simpatia, un feeling particolare, dal suo blog traspare il suo essere vera, schietta e simpatica. Che dite, dopo tanta adulazione ricomparirà??? :-)))

giovedì 1 ottobre 2009

Spiedini di pesce

Portano il ricordo dell'estate, che purtroppo è andata, di grigliate in giardino, di risate, di bimbi che corrono, di vino bianco fresco, di allegra compagnia....Ma non disperiamo perchè sono ottimi anche in forno e allora si possono fare tutto l'anno, certo il pesce non ha un buon odore e dopo in casa ...ma è' troppo bono per rinunciarvi, no??? Io quando cuocio il pesce metto un pentolino a bollire con qualche chiodo di garofano e mi sembra che rimanga solo il profumo, ma se anche questo non basta non arrendetevi, accendete la berger, il gled o quel che vi pare ( voi come fate???) , e anzi tanto che ormai la casa è impregnata perchè non vi fate anche un bel primo di pesce, magari degli spaghetti alle vongole oppure questi fedelini con i gamberoni?

Ingredienti per 2 persone:

IMPORTANTE: il pesce deve essere freschissimo, perchè il metodo di cottura ( gliglia o forno) tira fuori tutto il sapore del pesce e non ci sono salse o sughi che vadano a coprirlo, quindi no anche al congelato.

8 mazzancolle
8 calamaretti
1 filetto di pesce persico
1 trancio di pesce spada
1 peperoncino
1-2 spicchi d'aglio
sale e pepe q.b
prezzemolo, timo e rosmarino tritato
1 tazzina di olio extravergine
1 limone
pan grattato

Preparazione:
Passate al mixer l'aglio, il peperoncino e le erbe con un pò di pangrattato, salate, pepate e aggiungete il mix al restante pangrattato, mescolate ben bene con le mani. Lasciate insaporire, nel frattempo lavate e pulite il pesce, tagliate a cubotti i tranci poi asciugatelo con lo scottex e impanatelo ben bene, a questo punto andate a formare gli spiedini alternando i vari pesci.
Una volta pronti adagiateli su carta forno, irrorateli con olio evo ed infornate in forno già caldo a 180°, rigirateli un paio di volte vaporizzandoli con vino bianco, cuocete fino a doratura. Non eccedete con la cottura altrimenti potrebbero indurirsi. Prima di servire un giro di olio e una spruzzatina di limone, se piace!